Citochine

Riflessioni omeopatiche
2°  Citochine e Citochine omeopatizzate
Le citochine sono molecole proteiche,  di peso molecolare compreso tra 10 e 50 kD, prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circolante quale risposta ad una grande varietà di stimoli.  Prodotte in piccole quantità (parliamo di ordini di  grandezza nanomolare o picomolare ), fungono da mediatori chimici e sono in grado di modificare il comportamento di altre cellule, inducendo nuove attività biologiche.  Potremmo azzardare l’affermazione che sono gli ormoni del sistema immunitario !
Nella risposta immunitaria agiscono in due maniere, ovvero :
con una risposta immunitaria innata o naturale previa attivazione dei macrofagi e delle cellule NK (cellule quindi atte ad attaccare e distruggere i nemici)
agendo sulla risposta immunitaria acquisita, sia umorale che cellulare, operando sui linfociti T e B.
Tali molecole sono in grado di modificare il comportamento delle cellule medesime (effetto autocrino)e di altre( effetto paracrino), inducendo e modulando nuove attività biologiche vitali. L’effetto paracrino può interessare cellule adiacenti ma anche distanti.
In tal caso le Citochine agiscono in modo simil-endocrino.                                          Prendono parte a diversi eventi intercellulari di trasduzione del segnale, ovvero operano sull’informazione comunicativa intercellulare.
E’ accreditato il concetto secondo cui l’azione delle Citochine è mirata ad interessare recettori specifici e definiti, presenti sulle cellule bersaglio, per attivare secondariamente una serie di stimolazioni funzionali della cellula stessa, quali la crescita, proliferazione, differenzazione o morte.
Sono anche agenti capaci di instaurare una rete di comunicazione all’interno del sistema immunitario(network immunitario)  ed in tal caso si parla di linfochine                          o interleuchine.
Altre citochine sono responsabili  e coinvolte nei processi infiammatori. In tal caso si parla di Chemochine –Linfochine.
Tra le proprietà certe e riconosciute delle Citochine ricordiamo :
Pleiotropia: una determinata C. può agire su differenti tipi di cellule inducendo effetti diversi in funzione dell’attività biologica della cellula bersaglio;
ridondanza: due o più citochine possono agire su una stessa cellula amplificando il loro effetto;
sinergia: l’effetto combinato di due diverse citochine è maggiore della somma dei singoli effetti;
antagonismo: l’effetto di una C. può inibire o controbilanciare l’effetto di un’altra citochina.
Schema di classificazione:
Famiglia delle ematopoietine
Famiglia dei TNF(tumor necrosis factor)
Famiglia delle chemochine
Famiglia delle interleuchine
I vari tentativi di classificazione si sono comunque dimostrati insoddisfacenti perché l’argomento è veramente poliedrico dal momento che molte citochine sono prodotte da diversi tipi cellulari e che molte di esse  presentano una rosa di attività biologiche diverse.                                                                                                                           Una classificazione semplice, semplificante e riduttiva, quanto pratica ed impostata                    sulla base del tipo di azione predominante, è la seguente:
Citochine a prevalente azione:
Emopoietica (stimolazione della produzione di cellule ematiche),
Pro infiammatoria,
Immunoregolatoria.
Tra le citochine vi è la famiglia degli Interferoni (IFNs) che inducono le cellule a resistere alle infezioni stimolando la produzione di enzimi antivirali.                     L’IFN tipo II o γ (gamma) , o IFN immune, viene prodotto dalle cellule NK e linfociti T ed agisce sui linfociti e macrofagi (sistema immunitario atto ad aggredire ciò che è riconosciuto come estraneo al soggetto, secondo la legge del “self-non self”);                 l’IFN tipo I α (alfa), β (beta) od Ώ (omega) o IFN non immune, è prodotto dai leucociti ed agisce sulle cellule normali sempre con azione antivirale.
La funzione specifica dell’interferoni è quella di:
inibire la replicazione virale all’interno delle cellule infette,
impedire la diffusione virale ad altre cellule,
rafforzare l’attività delle cellule proposte alle difese immunitarie,
inibire la crescita di alcune cellule neoplastiche.
*********************************************************
Quanto vado scrivendo a proposito dell’interferone è importante per chiarire bene alcuni concetti di fisiologia umana  alle mamme dei vari bambini che si rivolgono agli Omeopati e si sentono dire di non usare mai, assolutamente mai antipiretici chimici per abbassare il sintomo febbre, sintomo non di malattia ma di difesa alla malattia.
Spesso, incredule, ascoltano ma non accettano il consiglio, sbagliando miseramente per ansia l’obbiettivo salute…..                                                                                   Come sappiamo gli interferoni intervengono nella risposta immunitaria verso patogeni, principalmente virali ed i sintomi “influenzali” quali la febbre, a debolezza muscolare e                                                                                                                          la dolenzia delle ossa e muscoli …. sono causati tutti dalla liberazione ed effetto farmacologico curativo,degli interferoni endogeni.                                                                                                       Questi vengono emessi quando in una cellula si accumulano quantità anormali di RNA (leggi virus) perché l’aumento di detta concentrazione funziona da segnale di avvio per la produzione delle difese.                                                                                                Quando le cellule infette muoiono a causa dei virus (RNA) una grande quantità di detto materiale virale viene rilasciato ed incontra le cellule circostanti; tuttavia, se tali hanno ricevuto il messaggio dell’interferone che le ha allertate e stimolate alla produzione di una proteina difensiva, nota come PKR (protein kinase-R), queste si trovano pronte a rispondere all’attacco perché la PKR innesca i sistemi di difesa attivando, con meccanismo di fosforilazione, una proteina bersaglio, detta eIF2 che impedisce al virus di moltiplicarsi (blocca la replicazione virale ) quindi ne determina  la morte perché i virus sono saprofiti labili, ovvero se non si possono moltiplicare muoiono.
Si capisce meglio,almeno spero, perché bisogna lasciare che la febbre, bandiera dell’esercito delle difese, sia lasciata in pace a fare la sua lotta senza stroncare la cascata difensiva attuata fisiologicamente dal sistema immunitario ed abortita dai farmaci antipiretici. Non vi è dubbio che tale meccanismo difensivo sia più saggio della paura della mamme e degli speculatori e propinatori di farmaci! (la paura alimenta le casse delle Ditte Farmaceutiche che per bocca degli addetti alla salute soffiano sulla brace della paura, per fare fior di quattrini a discapito dei bambini!!!!!!!!!!!!!!).  Ovviamente quanto detto per i “cuccioli” vale anche per gli adulti.                                             Guariamo con la febbre! Al massimo possiamo introdurre dei Rimedi omeopatici sintomatici del disturbo febbrile, ovvero che alleviano i disturbi secondari quali la cefalea e mialgie, senza tuttavia abbassare artificiosamente la febbre, lasciando agl’interferoni la lotta fisiologica.
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Alcuni ricercatori “illuminati” facenti capo alla Scuola franco-belga di R. Roudier, M. Jenaer, L. Hervieux ed altri, vista la perfetta compatibilità tra il modello terapeutico omeopatico e l’immunologia, hanno sviluppata la così detta “Immunofarmacologia omeopatica” dove s’incontrano e fondano i vetusti ed ancor validi principi Hahnemanniani di preparazione dei Rimedi, ottenuti per diluizione e dinamizzazione, con la moderna immunologia molecolare, ottenendo risultati concreti, duttili, facilmente modulabili e veramente eccellenti. (Laboratori Legren).
Nel complesso è evidente che le citochine hanno un ruolo biologico di primo ordine e preponderante nell’allertare e coordinare la risposta antinfiammatoria ed immunitaria, operando come vere e proprie coordinatrici della risposta immunitaria.                            Come già accennato, tali proteine modulano il loro effetto legandosi a specifici recettori localizzati sulle membrane cellulari delle varie cellule bersaglio. Secondariamente a questo legame si viene ad attua la risposta cellulare secondaria, funzione questa dell’attività biologica della cellula bersaglio e del tipo di stimolo ricevuto(vedi proprietà delle Citochine.).
Nei soggetti normali, ovvero immunologicamente normali (non atopici/allergici ovvero affetti da malattie immunitarie…) esiste una condizione di sostanziale equilibrio immunitario così che sui piatti della bilancia le due popolazioni linfocitarie Th1 e Th2 sono in armonia. Nei soggetti allergici si riscontra un evidente sbilanciamento dell’equilibrio con un incremento dei Th2 quindi con un atteggiamento organico di tipo aggressivo.
Soggetti allergici
La differenzazione dei precursori Th0 (linfocita helper 0)prevalentemente verso i Th2 avviene per varie cause tra cui:
familiarità, ambiente urbano, esposizione agli allergeni, vaccinazioni, riduzioni delle infezioni in età pediatrica, trattamenti farmacologici (antibiotici) e dieta.
Il contatto tra l’allergene e il linfocita Th0, operato dalla cellula APC (Antigen presenting cells) determina, nel soggetto allergico, una differenziazione prevalente verso Th2 e la produzione eccessiva di interleuchine pro-allergiche, in particolare IL4 che attiva i linfociti B a produrre IgE (immunoglobuline E o Reagine).                              Queste vanno a fissarsi sulla superficie dei mastociti e dei basofili  dado luogo alla reazione di sensibilizzazione. All’opposto l’IFNγ (gamma), rilasciato dai Th1 minoritari inibisce la sintesi delle IgE.( NB: negli allergici l’IL4 prevale sull’IFNγ come conseguenza dello squilibrio quantitativo tra  i Th2  sui Th1).                                  All’attivazione mastocitaria  segue la liberazione dei mediatori dell’infiammazione (IL4,5,6-PAF-TNFa,  con diminuzione di IL2, IFNα  IFNγ ) a cui seguono gli effetti infiammatori caratterizzati da spasmo della muscolatura liscia, ipersecrezione ghiandolare, vasodilatazione del microcircolo con edema(gonfiore)ed aumento della chemiotassi ……
Da quanto detto fino ad ora possiamo capire che l’introduzione terapeutica di Rimedi della immunofarmacologia omeopatizzata, e più esattamente IFNγ a bassa diluizione, 4CH(stimolante) ed eventualmente anche IL4 ad alta diluizione 15CH (frenante)      (la diluizione o deconcentrazione alla 7CH è regolarizzante), possano riportare lo squilibro reattivo alla normalità e ridurre la sintomatologia allergica non semplicemente sopprimendo i sintomi ma bensì lavorando a monte ovvero frenando                i presupposti fisio-patologici dei sintomi stessi.                                                         Le citochine omeopatizzate si dimostrano quindi veramente utili ed efficaci nella cura radicale delle varie forme allergiche, spesso polimorfe, ma sempre incentrate sul medesimo meccanismo descritto basato sullo squilibrio tra i Th1 e Th2, provocato da cause multiple ed in parte iartogene (farmacologiche).                                               Come abbiamo visto, conoscendo la fisiopatologia dello squilibrio è possibile intervenire ad hoc e correggerlo in maniera delicata ed efficace con l’uso delle citochine omeopatizzate.
In maniera analoga,ovvero sul ripristino di un equilibrio fisiologico nella popolazione dei linfociti, opera la scelta del Rimedio omeopatico quando questo viene scelto secondo i dettami ortodossi, quindi sulla reattività e fisionomia totale del soggetto, desunta dall’indagine anamnestico accurata.                                                                   Come già accennato la cura omeopatica è difficile perché quella basata solamente sui sintomi di malattia non serve a guarire il paziente ma solamente ed eventualmente ad alleviare i sintomi acuti mentre la ricerca unicista mirata è spesso laboriosa e non immediata, sebbene giusta. Capire il vero R. del soggetto è arduo quanto nobile ed indispensabile per curare omeopaticamente in maniera reale e definitiva il soggetto in esame, senza  palliarne o sopprimerne i sintomi fastidiosi.
Lo studio e ricerca corretta del rimedio più omeopatico al soggetto, associata alla somministrazione delle adeguate citochine, opera in maniere giusta e corretta verso  la scomparsa dei sintomi e cura profondamente il soggetto in esame.

Citochine e Citochine omeopatizzate

Le citochine sono molecole proteiche,  di peso molecolare compreso tra 10 e 50 kD, prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circolante quale risposta ad una grande varietà di stimoli.  Prodotte in piccole quantità (parliamo di ordini di  grandezza nanomolare o picomolare ), fungono da mediatori chimici e sono in grado di modificare il comportamento di altre cellule, inducendo nuove attività biologiche.  Potremmo azzardare l’affermazione che sono gli ormoni del sistema immunitario !

Nella risposta immunitaria agiscono in due maniere, ovvero :

con una risposta immunitaria innata o naturale previa attivazione dei macrofagi e delle cellule NK (cellule quindi atte ad attaccare e distruggere i nemici)

agendo sulla risposta immunitaria acquisita, sia umorale che cellulare, operando sui linfociti T e B.

Tali molecole sono in grado di modificare il comportamento delle cellule medesime (effetto autocrino)e di altre( effetto paracrino), inducendo e modulando nuove attività biologiche vitali. L’effetto paracrino può interessare cellule adiacenti ma anche distanti.

In tal caso le Citochine agiscono in modo simil-endocrino.

Prendono parte a diversi eventi intercellulari di trasduzione del segnale, ovvero operano sull’informazione comunicativa intercellulare.

E’ accreditato il concetto secondo cui l’azione delle Citochine è mirata ad interessare recettori specifici e definiti, presenti sulle cellule bersaglio, per attivare secondariamente una serie di stimolazioni funzionali della cellula stessa, quali la crescita, proliferazione, differenzazione o morte.

Sono anche agenti capaci di instaurare una rete di comunicazione all’interno del sistema immunitario(network immunitario)  ed in tal caso si parla di linfochine  o interleuchine.

Altre citochine sono responsabili  e coinvolte nei processi infiammatori. In tal caso si parla di Chemochine –Linfochine.

Tra le proprietà certe e riconosciute delle Citochine ricordiamo :

Pleiotropia: una determinata C. può agire su differenti tipi di cellule inducendo effetti diversi in funzione dell’attività biologica della cellula bersaglio;

Ridondanza: due o più citochine possono agire su una stessa cellula amplificando il loro effetto;

Sinergia: l’effetto combinato di due diverse citochine è maggiore della somma dei singoli effetti;

Antagonismo: l’effetto di una C. può inibire o controbilanciare l’effetto di un’altra citochina.

Schema di classificazione:

Famiglia delle ematopoietine

Famiglia dei TNF(tumor necrosis factor)

Famiglia delle chemochine

Famiglia delle interleuchine

I vari tentativi di classificazione si sono comunque dimostrati insoddisfacenti perché l’argomento è veramente poliedrico dal momento che molte citochine sono prodotte da diversi tipi cellulari e che molte di esse  presentano una rosa di attività biologiche diverse.

Una classificazione semplice, semplificante e riduttiva, quanto pratica ed impostata  sulla base del tipo di azione predominante, è la seguente:

Citochine a prevalente azione:

Emopoietica (stimolazione della produzione di cellule ematiche),

Pro infiammatoria,

Immunoregolatoria.

Tra le citochine vi è la famiglia degli Interferoni (IFNs) che inducono le cellule a resistere alle infezioni stimolando la produzione di enzimi antivirali.

L’IFN tipo II o γ (gamma) , o IFN immune, viene prodotto dalle cellule NK e linfociti T ed agisce sui linfociti e macrofagi (sistema immunitario atto ad aggredire ciò che è riconosciuto come estraneo al soggetto, secondo la legge del “self-non self”);                 l’IFN tipo I α (alfa), β (beta) od Ώ (omega) o IFN non immune, è prodotto dai leucociti ed agisce sulle cellule normali sempre con azione antivirale.

La funzione specifica dell’interferoni è quella di:

inibire la replicazione virale all’interno delle cellule infette,

impedire la diffusione virale ad altre cellule,

rafforzare l’attività delle cellule proposte alle difese immunitarie,

inibire la crescita di alcune cellule neoplastiche.

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Quanto vado scrivendo a proposito dell’interferone è importante per chiarire bene alcuni concetti di fisiologia umana  alle mamme dei vari bambini che si rivolgono agli Omeopati e si sentono dire di non usare mai, assolutamente mai antipiretici chimici per abbassare il sintomo febbre, sintomo non di malattia ma di difesa alla malattia.

Spesso, incredule, ascoltano ma non accettano il consiglio, sbagliando miseramente per ansia l’obbiettivo salute…..

Come sappiamo gli interferoni intervengono nella risposta immunitaria verso patogeni, principalmente virali ed i sintomi “influenzali” quali la febbre, a debolezza muscolare e  la dolenzia delle ossa e muscoli …. sono causati tutti dalla liberazione ed effetto farmacologico curativo,degli interferoni endogeni.

Questi vengono emessi quando in una cellula si accumulano quantità anormali di RNA (leggi virus) perché l’aumento di detta concentrazione funziona da segnale di avvio per la produzione delle difese.                                                                                                Quando le cellule infette muoiono a causa dei virus (RNA) una grande quantità di detto materiale virale viene rilasciato ed incontra le cellule circostanti; tuttavia, se tali hanno ricevuto il messaggio dell’interferone che le ha allertate e stimolate alla produzione di una proteina difensiva, nota come PKR (protein kinase-R), queste si trovano pronte a rispondere all’attacco perché la PKR innesca i sistemi di difesa attivando, con meccanismo di fosforilazione, una proteina bersaglio, detta eIF2 che impedisce al virus di moltiplicarsi (blocca la replicazione virale ) quindi ne determina  la morte perché i virus sono saprofiti labili, ovvero se non si possono moltiplicare muoiono.

Si capisce meglio,almeno spero, perché bisogna lasciare che la febbre, bandiera dell’esercito delle difese, sia lasciata in pace a fare la sua lotta senza stroncare la cascata difensiva attuata fisiologicamente dal sistema immunitario ed abortita dai farmaci antipiretici. Non vi è dubbio che tale meccanismo difensivo sia più saggio della paura della mamme e degli speculatori e propinatori di farmaci! (la paura alimenta le casse delle Ditte Farmaceutiche che per bocca degli addetti alla salute soffiano sulla brace della paura, per fare fior di quattrini a discapito dei bambini!!!!!!!!!!!!!!).

Ovviamente quanto detto per i “cuccioli” vale anche per gli adulti.

Guariamo con la febbre! Al massimo possiamo introdurre dei Rimedi omeopatici sintomatici del disturbo febbrile, ovvero che alleviano i disturbi secondari quali la cefalea e mialgie, senza tuttavia abbassare artificiosamente la febbre, lasciando agl’interferoni la lotta fisiologica.

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Alcuni ricercatori “illuminati” facenti capo alla Scuola franco-belga di R. Roudier, M. Jenaer, L. Hervieux ed altri, vista la perfetta compatibilità tra il modello terapeutico omeopatico e l’immunologia, hanno sviluppata la così detta “Immunofarmacologia omeopatica” dove s’incontrano e fondano i vetusti ed ancor validi principi Hahnemanniani di preparazione dei Rimedi, ottenuti per diluizione e dinamizzazione, con la moderna immunologia molecolare, ottenendo risultati concreti, duttili, facilmente modulabili e veramente eccellenti. (Laboratori Legren).

Nel complesso è evidente che le citochine hanno un ruolo biologico di primo ordine e preponderante nell’allertare e coordinare la risposta antinfiammatoria ed immunitaria, operando come vere e proprie coordinatrici della risposta immunitaria.                            Come già accennato, tali proteine modulano il loro effetto legandosi a specifici recettori localizzati sulle membrane cellulari delle varie cellule bersaglio. Secondariamente a questo legame si viene ad attua la risposta cellulare secondaria, funzione questa dell’attività biologica della cellula bersaglio e del tipo di stimolo ricevuto(vedi proprietà delle Citochine.).

Nei soggetti normali, ovvero immunologicamente normali (non atopici/allergici ovvero affetti da malattie immunitarie…) esiste una condizione di sostanziale equilibrio immunitario così che sui piatti della bilancia le due popolazioni linfocitarie Th1 e Th2 sono in armonia. Nei soggetti allergici si riscontra un evidente sbilanciamento dell’equilibrio con un incremento dei Th2 quindi con un atteggiamento organico di tipo aggressivo.

Soggetti allergici

La differenzazione dei precursori Th0 (linfocita helper 0)prevalentemente verso i Th2 avviene per varie cause tra cui:

familiarità, ambiente urbano, esposizione agli allergeni, vaccinazioni, riduzioni delle infezioni in età pediatrica, trattamenti farmacologici (antibiotici) e dieta.

Il contatto tra l’allergene e il linfocita Th0, operato dalla cellula APC (Antigen presenting cells) determina, nel soggetto allergico, una differenziazione prevalente verso Th2 e la produzione eccessiva di interleuchine pro-allergiche, in particolare IL4 che attiva i linfociti B a produrre IgE (immunoglobuline E o Reagine).

Queste vanno a fissarsi sulla superficie dei mastociti e dei basofili  dado luogo alla reazione di sensibilizzazione. All’opposto l’IFNγ (gamma), rilasciato dai Th1 minoritari inibisce la sintesi delle IgE.( NB: negli allergici l’IL4 prevale sull’IFNγ come conseguenza dello squilibrio quantitativo tra  i Th2  sui Th1).

All’attivazione mastocitaria  segue la liberazione dei mediatori dell’infiammazione (IL4,5,6-PAF-TNFa,  con diminuzione di IL2, IFNα  IFNγ ) a cui seguono gli effetti infiammatori caratterizzati da spasmo della muscolatura liscia, ipersecrezione ghiandolare, vasodilatazione del microcircolo con edema(gonfiore)ed aumento della chemiotassi ……

Da quanto detto fino ad ora possiamo capire che l’introduzione terapeutica di Rimedi della immunofarmacologia omeopatizzata, e più esattamente IFNγ a bassa diluizione, 4CH(stimolante) ed eventualmente anche IL4 ad alta diluizione 15CH (frenante)      (la diluizione o deconcentrazione alla 7CH è regolarizzante), possano riportare lo squilibro reattivo alla normalità e ridurre la sintomatologia allergica non semplicemente sopprimendo i sintomi ma bensì lavorando a monte ovvero frenando                i presupposti fisio-patologici dei sintomi stessi.

Le citochine omeopatizzate si dimostrano quindi veramente utili ed efficaci nella cura radicale delle varie forme allergiche, spesso polimorfe, ma sempre incentrate sul medesimo meccanismo descritto basato sullo squilibrio tra i Th1 e Th2, provocato da cause multiple ed in parte iartogene (farmacologiche).

Come abbiamo visto, conoscendo la fisiopatologia dello squilibrio è possibile intervenire ad hoc e correggerlo in maniera delicata ed efficace con l’uso delle citochine omeopatizzate.

In maniera analoga,ovvero sul ripristino di un equilibrio fisiologico nella popolazione dei linfociti, opera la scelta del Rimedio omeopatico quando questo viene scelto secondo i dettami ortodossi, quindi sulla reattività e fisionomia totale del soggetto, desunta dall’indagine anamnestico accurata.

Come già accennato la cura omeopatica è difficile perché quella basata solamente sui sintomi di malattia non serve a guarire il paziente ma solamente ed eventualmente ad alleviare i sintomi acuti mentre la ricerca unicista mirata è spesso laboriosa e non immediata, sebbene giusta. Capire il vero R. del soggetto è arduo quanto nobile ed indispensabile per curare omeopaticamente in maniera reale e definitiva il soggetto in esame, senza  palliarne o sopprimerne i sintomi fastidiosi.

Lo studio e ricerca corretta del rimedio più omeopatico al soggetto, associata alla somministrazione delle adeguate citochine, opera in maniere giusta e corretta verso  la scomparsa dei sintomi e cura profondamente il soggetto in esame.

Argomento correlato in: OMEOPATIA ed ALLEATI

24 commenti su “Citochine”

  1. Gentilissimo dottore sono un informatore scientifico , ho mia madre che soffre di artrite reumatoide, ho letto in internet mail di persone che si ritengono soddisfatte dalla terapia di roudier , ed ho visto che anche lei ne parla bene,vorrei sapere se dopo aver sottoposto mia madre a tale terapia ,e non dovesse funzionare, non vorrei che le sue condizioni peggiorassero in seguito ad una risposta autoimmune spropositata, inoltre vorrei sapere se in qualche paese europeo questa terapia è stata inserita nel SSN, e perchè nel nostro paese ne è esclusa, la ringrazio per la gentilezza attendo risposta, grazie Stefano

  2. Gent.mo Stefano Tulipiero,

    ritengo che detta terapia in mani esperte sia solamente di grande utilità.
    Personalmente la ritengo ben gestita da omeopati che nel curare la Persona nel suo aspetto globale, appoggiano una o due citochine dinamizzate per potenziare l’effetto terapeutico sulla malattia della persona in esame.

    A Sua ulteriore disposizione suggerendole TNF4CH e IL 104CH quale base di strategia possibile.

    Stefano Ciappi

  3. Egregio Dott Ciappi,
    sono mamma di un bimbo di 18 mesi atopico (dermatite), mi chiedo se le citochine possano essere di aiuto alla gestione (guarigione?) della dermatite atopica. l’omeopata unicista che ci segue ha fortemente sconsigliato l’uso di cortisonici in quanto immuno-soppressori (cosa da me condivisa, come il non utilizzo di antibiotici, no vaccini ecc…)..quindi mi chiedo, in quanto non essendo medico fatico a capire, in che modo le citochine possano avere un beneficio se agiscono anch’esse a livello di sistema immunitario, quindi “modificando” il processo naturale di reazione/difesa dell’organismo. forse il punto è che il soggetto allergico ha una reazione “spropositata” verso appunto l’allergene che nei soggetti normali viene tollerato tranquillamente? grazie in anticipo per la sua risposta

  4. scusi aggiungo…la domanda è, se la somministrazione di citochine agisce sul sistema immunitario modificandone la reazione che un soggetto allergico ha, non capisco se ciò è un processo di guarigione spontaneo (perchè appunto l’allergico reagisce in maniera anomala all’esposizione ad un allergene e quindi le citochine aiutano a ristabilire un equilibrio) o il processo innescato dalle citochine è di tipo “allopatico” quindi con benefici solo sugli effetti (cioè ristabilendo chimicamente l’equilibrio che manca all’allergico) e non finalizzato al ristabilire l’equilibrio tra th1 e th2 in modo permanente? grazie di nuovo

  5. Gent.ma Cecilia,

    nel sistema immunitario vi è un equilibrio tra i Th1 e Th2, famiglie linfocitarie della difesa,
    che in circostanze particolari, multifattoriali, si sbilancia.
    nel caso dell’atopia prevale una risposta Th2 alla quale si deve la risposta immunitaria legata
    alla massiva liberazione degli anticorpi (Ige), responsabili dei quadri clinici propri degli atopici.

    L’uso oculato delle citochine aiuta a riequilibrare l’assetto immunitario riportandolo al massimo verso
    la normalità.

    Se crede sono a sua disposizione per ulteriori hiarimenti.
    S.C

  6. La somministrazione di citochine può esser fatta in varie maniere.
    La curcumina, antinfiammatorio eccezionale, tra l’altro abbassando il
    tono della resistina agisce sulla sintesi della Il6 e Il10, fondamentali
    nell’equilibrio Th1/Th2.

    Come omeopata e cultore della fito-embrio e micoterapia, adopero sempre prodotti
    naturali che agiscano sull’equilibrio ormai noto.

    Cordialmente
    S.C

  7. Cosa suggerisce per curare la psoriasi . Mio figlio è affetto da questa malattia in maniera molto seria, infatti la pso è presente in tutto il corpo e anche sul cuoio capelluto.

  8. Salvo ribadire che la cura omeopatica è scelta sulla persona e non sulla malattia,
    sono degli ottimi drenanti cutanei, TUSCODRENOL della Herboplanet, (50 gocce al dì in acqua)
    Cedro del libano fee della Cemon(7-8 gocce mattina e sera in acqua)…. e poi il Rimedio ad
    persona

    Cordialmente

    S.C

  9. Buongiorno Le chiedo gentilmente , se tramite esame del sangue sia possibile fare una valutazione dell’equilibrio Th1/Th2 . Grazie

  10. Con indagini complesse e specialistiche si riesce ad avere un quadro della situazione approssimativamente
    indicativo.

    Cordialmente

    S.C

  11. Gentilissimo dottor Ciappi. Ho letto con interesse quanto sopra. Sono affetta da cfs dovuta a cronicizzazione di Ebv virus con alterazione della formula di tipizzazione linfocitaria ( NK bassi). Ho anche fibromialgia e costante infezione da candida dovute all’ immunosoppressione. Mi domandavo se la sua terapia o anche la terapia roudier agissero anche in modo da contrastare la presenza del virus. Ho appena scoperto il motivo dei miei malesseri e mi sento condannata a vita da questa presenza che fa ciò che vuole col sistema immunitario. Gradirei chiarimenti, la medicina ufficiale non me.ne dà . grazie infinite.

  12. Spesso nei casi come il suo è utile il Rimedio Carcinosinum.
    Come ripeto sempre la cura omeopatica ed eventualmente immunomodulatoria, legga curcuma
    e mico-terapia, deve essere personalizzata con la conoscenza diretta dell’interessato.

    Saluti

    S.C

  13. Salve soffro di rinite allergica come mi sembra di aver capito interferone gamma omeopatizza to alla 4 ch ridurrebbe le IGE ? gra zie

  14. Molto più omeopatico il semplice e generico LUFFAFLOR della DHU,
    un composto, quindi non proprio ortodosso in Omeopatia unicistica, ma alla 3DH
    quindi quasi un fitoterapico.

    Le citochine, come il Rimedio omeopatico, devono esser personalizzate.

    Saluti

    S:C

  15. gentile dottore,
    la prego di aiutarmi . Ho un’infiammazione continua ai nervi spinali , che si irradia su quasi tutto il corpo ( no SM ). Ho provato con il NORMAST ma non lo reggo molto . Brucio in continuazione senza avere malattie conclamate .
    Cosa posso fare per SPEGNERE questo fuoco ?Grazie infinite Claudio

  16. Ovviamente dovrebbe farsi visitare da me per aiutarla in maniera
    più idonea possibile.
    Mi viene comunque da suggerirle il Rimedio Phosphorus, 30CH, assumendone 4
    granuli al dì per via sublinguale.

    S.C

  17. Mi scusi ho letto il suo articolo non entro nel merito clinico e i risultati che poso condividere, ma pongo una domanda da ricercatore.
    La citochina è un mediatore infiammatorio, nell’uomo si manifesta in condizione di attività immunologica, nell’animale questo avviene sotto patologia infiammatoria provocata, le citochine non appaiono in stato di salute ne dell’uomo ne nell’animale.
    allora le pongo questo quesito che forse lei non si è posto:
    Se fossero di tipo umano omeopatizzate, vorrei sapere di quale umano si tratti, se un dipendente della labolife oppure il magazziniere della Legren, come può immaginare questo è illegale.
    Se fosse dell’animale per poterle far manifestare nel torrente circolatorio, bisogna provocare all’animale un danno questo è crudele nonché illegale.
    Io studio le citochine da 15 anni e non siamo ancora in grado di riprodurre quindi non sono sintetiche, la ricerca ad oggi è in grado solo di mediarli attraverso dei recettori non riprodurli.
    DOMANDA?
    Di chi sono le citochine che omeopatizzate? In Germania dove lavoro da 15 anni, per questo motivo fanno le autologhe, cioè le proprie, sono proprio scemi sti tedeschi le avevo li disponibili, ecco perché non troverete nessuna casa tedesca che produce citochine ne omeopatiche ne omotossicologiche.
    In Italia perché subite l’informazione scientifica senza farvi domande banali del tipo: di chi sono queste citochine?

  18. Domande giustamente da farsi.
    La ringrazio di avermi posto il quesito

    Con riconoscenza

    S.C

  19. Carissimi ricercatore,
    a questo punto chiedo a Lei, molto umilmente, da quali fonti
    provengono le citochine in commercio allopatico.
    A quanto mi risulta le Ditte che ha menzionato, oltre alla Guna,
    elaborano tali citochine procedendo solamente alla diluizione e dinamizzazione
    di prodotti in commercio allopatico.
    Ho capito male?
    In tal caso m’illumini perchè questo suo intervento è utile a me e chi ci segue.

    Cordialmente
    S.C

  20. Scusi il punto interrogativo, le Il come noto in laboratorio non sono presenti nel circolante plasma in stato di benessere ma solo nei quadri di alterazione funzionale, quindi ergo che non possono essere estratte se non in condizione morbosa e quindi potrebbero in qualche modo comportarsi oltre che da citochina anche da Nosodo. Nel caso dell’animale poche sono le citochine che l’animale produce e comunque poche sono quelle estratte e sono tutte generatre da provocazioni infiammatorie, quindi in ambito di patologia morbosa.
    Tutte queste interleuchine se non estratte in ambito autologo seguono delle produzioni illegali, la prima quella sull’uomo perche conterrebbe la parte morbosa quindi una malattia, nell’ambito animale perché bisognerebbe provocare un danno infiammatorio perche l’animale le produca ed è illegale legge europea sui maltrattamenti animali. La risposta alla Guna lla Vanda e alla Labolife, semplice non sanno quello che fanno. Io non sto mettendo in discussione il principio omeopatico ma il principio di provenienza. Caro collega non facciamoci portatori di messaggi sbagliati, noi siamo medici possiamo essere manipolati, big pharma e small far a sono identiche, seguono il profitto.

  21. Spettacolare questa cosa sulle chitochine e non solo io da alleegico e pane e cortisone sono sbalordito

  22. Un nuovo capitolo della Medicina è quello delle reattività allergica denominata enteroartiti.
    Puntualizza la reattività immunitaria in maniera interessante. La cerchi in Internet.
    Saluti

    Stefano Ciappi

  23. È un mondo clinico e terapeutico di grande interesse.
    Vediamoci e parliamone.

    Stefano Ciappi

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MEDICINA OMEOPATICA E DINTORNI

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