Ormesi-Metronomica

ORMESI-Legge di Arndt-Schulz e METRONOMICA-Chemioterapia e veleno dello scorpione di Cuba

Il fenomeno dell’ inversione d’effetto, ovvero della non linearità dose-risposta, denominata poi Ormesi, fu enunciato nel secolo scorso da due ricercatori Austriaci,  ovvero  da Rudolph Arndt e Hugo Shultz, ma la storia dell’ormesi parte da ben più lontano ed ha inizio nel XVI secolo quando il fisico-alchimista Theophrastus Bombastus von Hohenheim, alias Paracelso, afferma:” tutte le sostanze sono tossiche, solo la dose fa la differenza tra un veleno ed un medicamento”.

Etimologicamente parlando il termine ormesi, dal verbo greco ormao, coniato da Southam e Erlich nel 1943, significa “stimolazione” ed evidenzia l’ effetto bifasico, stimolatorio a basse dosi, inibitorio ad alte dosi proprio della Legge di Arndt-Shultz secondo la quale  sostanze biologicamente attive (quindi anche i farmaci ma non solo i farmaci, ad esempio anche le radiazioni ionizzanti) quando interagiscono con un bersaglio organico vivente (in senso lato) esercitano un effetto reattivo opposto e come già detto, dose dipendente.

Il Prof. Edward J Calabrese, Docente di Tossicologia all’Università del Massachusetts, studia da anni il fenomeno dell’Ormesi , quindi della legge di A/S, ed è impegnato in una personale battaglia scientifica affinché la Comunità Scientifica Accademica (!‼) prenda in dovuta considerazione tale Fenomeno che potrebbe portare ad una svolta importante  la Ricerca  in senso generale, e soprattutto la Farmacologia che dovrebbe esser stimolata dall’interesse dello studio degli effetti terapeutici di minime concentrazioni terapeutiche (Metronomica).

Il prof. Calabrese ci chiarisce il discorso teorico ampio, discusso e fortemente contrastato, con un esempio pratico ed incisivo.         La diossina, che è un noto diserbante, a dosi ponderali  distrugge letteralmente erba e vegetazione mentre usata in dosi infinitesimali  stimola la crescita di erba, vegetazione , piante e fiori.

Le “piccole dosi” , essendo oltretutto per loro natura del tutto prive da effetti tossici , limiterebbero drasticamente gli effetti collaterali dei vari farmaci usati a dosi ponderali e massive, ovvero secondo la legge di A/S, a dosi inibenti, ahimè , spesso anche il substrato biologico detto uomo.

Proprio da queste osservazioni nasce in seno alla Medicina Accademica e specialmente nella Chemioterapia la così detta “metronomica”ovvero quella prassi farmacologica che fa uso di farmaci, dei vari farmaci, a piccole dosi, ma somministrate continuamente. Metodica questa in evidente contrapposizione all’utilizzo di dosi singole, o brevi cicli di terapia ma a dosi elevate, le maggiori possibili, secondo la tecnica denominata “dosi massime tollerate” (DMT).

La terapia metronomica sembra efficace non solo in termini di ridurre la tossicità biologica e metabolica della chemioterapia, riducendone di fatto drasticamente gli effetti collaterali, ma anche nell’affrontare la lotta al tumore, principalmente contrastandone la neogenesi vasale ovvero la formazione di quel letto vasale da cui trae costante nutrimento.                Il tumore niente è se non una massa cellulare impazzita e tumultuosamente in crescita, aggressiva ma fragile, che ha fortemente bisogno di energie per crescere …. e che ha all’opposto necessità di un vigile sistema difensivo generale per poter essere aggredita dal sistema immunitario dell’organismo affetto. Più il paziente è defedato, più sarà immuno- depresso e quindi meno capace di sintetizzare i linfociti T killer che attaccano la massa neoplastica,  riuscendo talora a sconfiggere il tumore, sebbene, troppo spesso , tale massa riesca a difendersi ed ingannare il sistema immunitario o addirittura sviluppa una sorta si immuno-tolleranza.

La riscoperta del fenomeno dell’ormesi, dice il Prof. Andrea Dei di Firenze, Ordinario di Chimica presso l’Università di Firenze, ha spinto giustamente la Comunità Omeopatica a considerare tale legge quale supporto giustificativo della Medicina Omeopatica.  Appoggiando  a pieno i Lavori scritti a tal proposito da altri Autori Universitari, quali quelli del Prof. Paolo Bellavite  e Dott. Domenico Mastrangelo, il Prof Dei ha scritto un’interessante articolo titolato “ L’Omeopatia non deve essere scientifica?” ( news SIOMI, 29/3/07) in risposta al Dott. Angelo Micozzi, noto e stimato Omeopata. Si legge nel testo : ” ancorché espresso con punti di vista diversi e implicante prospettive diverse , l’evidenziare la connessione fra il fenomeno stesso e la pratica terapeutica dell’Omeopatia è stato comunemente convenuto. Ad essi si è aggiunto lo scrivente che, essendo chimico e non medico, ha visto nell’ormesi un principio generale della fisica e della chimica che determina la reattività di un sistema in non-equilibrio quando viene ad essere sollecitato da una perturbazione esterna , ed ha proposto una metodologia di ricerca estremamente elementare che portasse luce sul meccanismo di azione delle sostanze a diluizioni molecolari”.

Capendo a pieno il punto di vista dell’omeopata Micozzi che non apprezza ingerenze sull’omeopatia da parte di Allopati , pur essi blasonati, personalmente , quale medico Anestesista-Rianimatore ma ormai esclusivamente adepto omeopata da 30 anni,  sono contento ed entusiasta che si possa cercare una spiegazione scientifica dell’azione terapeutica delle diluizioni omeopatiche anche con l’aiuto di studiosi, realmente interessati a questo scopo,  anche se Essi non sono omeopati  e magari neanche medici, perchè così facendo dimostreranno di essere dei veri scienziati , ricordando che scienza dal latino scientia significa conoscenza.

A tal proposito scrive Bellavite: ” Ma la strada è aperta e in compagnia di scienziati con mente aperta , competenza metodologica e,  cosa non indifferente, capacità di incidenza nell’editoria scientifica, gli omeopati possono percorrerla con maggior sicurezza”.

Il punto cruciale sul quale soffermarsi bene  è dato dal fatto che la metodica omeopatica, che indubbiamente e praticamente ha una reale valenza terapeutica, si basa sul principio delle similitudine con utilizzo di diluizioni spinte, diluizioni ottenute in progressione ma che all’unisono subiscono un processo di dinamizzazione meccanica.

Questa associazione costante porta a creare quelle che si chiamiamo  deconcentrazioni o diluizioni omeopatiche che,  si potrebbe dire per provocare i detrattori dell’Omeopatia, scettici sulla loro efficacia,  si comportano come i “buchi neri “, non esistono perché sono antimateria ma inghiottono la materia! .

Humour a parte, Oberbaun e Coll. Del Center for Integrative Complementary Medicine di Gerusalemme desiderano infatti focalizzare l’attenzione sul fatto che “l’Omeopatia si avvale di un metodo peculiare ed utilizza medicinali, detti Rimedi, anche in dosi ultralow e dinamizzate.  Per tale motivo vi è, a loro giudizio, necessità di ricercare eventuali differenze nell’impiego di sostanze diluite e non dinamizzate rispetto a sostanze diluite e dinamizzate”.(SIOMI, Omeopatia 33 N°150-6/5/10).

Un momento pratico di questa disquisizione ci è offerto da un argomento attuale ed inerente all’ormai arcinoto veleno dello scorpione azzurro di ASCOZUL e che avrebbe delle interessanti proprietà antinfiammatorie, analgesiche ed antitumorali. Ovviamente la Medicina Accademica prende le dovute distanze dal prenderlo in considerazione, sia per un atteggiamento giustamente previdenziale, ma anche per solita rigidità e rifiuto a prendere in considerazione ciò che non è un prodotto di sintesi (bassi costi) da propinare, previa doverosa registrazione ®, a dosi massicce (grandi profitti).

L’ASCOZUL è una diluizione del veleno, in soluzione fisiologica, in concentrazione di 0,003mg/litro ovvero 3mg/ml .                        Sappiamo che la DL50 di tale veleno risulta essere di 8 mg/Kg, il che comporta un dosaggio di circa 560mg per un uomo di 70Kg.  Leggendo questi numeri si rimane un po’ dubbiosi e fortemente incuriositi di sapere se questo procedimento di diluizione è semplice e a se stante oppure associato ad una dinamizzazione omeopatica.

Nel primo caso, confermando gli effetti terapeutici che vengono sempre più presentati sul web, la diluzione di 3mg/ml rappresenterebbe la TM di partenza delle successive deconcentrazioni omeopatiche (Micozzi obbietterebbe giustamente che la vera TM si ottiene dalla ghiandola intera messa a macerare in alcool, magari con tutto lo scorpione ) per ottenere una 4CH , secondo i suggerimenti di Jerome Malzac ed altri Autori che si occupano della immunologia clinica omeopatica (altrimenti detta immunofarmacologia omeopatica.  R. Roudier e Coll.), diluizione appunto da preferire in tali metodiche filo-omeopatiche, avendo tali Autori notata una perfetta compatibilità tra il modello terapeutico omeopatico e l’immunologia, ovvero la biologia molecolare immunologica, ormonale, dei neuro peptidi e fattori di crescita.Se dovesse trattarsi già di una diluizione /dinamizzazione omeopatica, visto che si parla del farmaco come un prodotto omeopatico,  questa non può essere che ulteriormente deconcentrata per sperimentare l’effetto della 4CH visti i presupposti esposti.

Dobbiamo soffermarci ora su un dato ovvero che ad oggi (fonti web) circa 1000 italiani ogni giorno si recano a Cuba per procurarsi il prodotto che, previa documentazione clinica che ne suffraghi la necessità, viene rilasciato gratuitamente in dose sufficiente per 3 mesi.

Da ciò si capisce che il costo della terapia diventa enorme e per più aspetti.                                                                                                            Enormi sono le difficoltà nell’allevamento degli scorpioni da tenere in cattività, ma “biologica” altrimenti non producono veleno attivo, questo, peraltro è proprio solamente degli animali adulti che vengono sottoposti per ottenere il veleno ad una blanda scossa elettrica alla quale reagiscono con l’emissione di una sola goccia, mentre la richiesta è grande e sempre maggiore.

Una volta capito se realmente il veleno funziona come viene detto bisognerebbe che una solida ditta omeopatica, Italiana od Europea, potesse procurarsi del veleno  da Cuba, quale base per formare la TM da cui produrre le varie dosi dinamizzate, secondo la metodica Hahnemanniana.

Ciò comporterebbe una forte riduzione dei costi per procurarsi il farmaco, evitando dispendiosi viaggi della speranza ed un significativo risparmio di animali.

Ricordiamoci che da 1 ml di TM (concentrazione veleno: 0,003mg/litro, ovvero 3mg/ml) in 100 ml di solvente, previa dinamizzazione , si ottiene la 1° dinamizzazione centesimale Hahnemanniana , ovvero la 1CH;  da 1 ml di questa prima deconcentrazione,  nuovamente in 100ml di solvente si ricava la 2CH….. come dire che da 1 litro di soluzione di partenza si ricavano 1000 diluizioni alla 1CH (1×10 elevato alla -2).. quindi volendo da questa si ottengono 10.000 dosi 2CH (1×10 elevato alla -4) calcolando 1000 dosi per 100ml, quindi, continuando questo ragionamento su base matematica, si ottengono 100.000.000 dosi alla 4CH (1×10  alla – 8).

Ritengo che questo calcolo teorico non corrisponda al comportamento reale e pratico delle Ditte omeopatiche perché una diluiteca del genere comporterebbe un consumo eccessivo di solvente alcoolico, ma certo l’ordine di grandezza del risparmio è quello che Vi ho presentato.

Se i miei calcoli sono esatti e reali il dato si commenta da solo.

Non fidatevi troppo della mia matematica, comunque tranquilli, sono certamente più bravo come dottore.

4 commenti su “Ormesi-Metronomica”

  1. sono un medico esperto in riabilitazione,posturologia e medicina manuale.Conosco le microdosi di Marcella Saponaro mia cara amica,ed insieme ad un collega siamo gli ideatori di un dispositivo medico che trasferisce informazioni elettromagnetiche anche di alcuni farmaci.Complimenti per la chiarezza e semplicità del suo articolo.Spero di riincontrarLa di nuovo

  2. Grazie.
    Spero anch’io in un prossimo nuovo incontro che ci aiuterà a crescere

    Saluti
    Stefano

  3. ci siamo sentiti al telefono un mese fa.

    Bruno di Siena dolore perineale e pudendo.
    Posso venire a Empoli e quando.
    Pref pomeriggio.
    Grazie

  4. Mi telefoni al n.0571676190 lunedì pomeriggio e troviamo l’appuntamento a lei più idoneo.

    Cordialmente
    S.C

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